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Valutare le scuole per migliorarle: un modello dell’INVALSI

Pubblicato il: 08/07/2011 17:27:20 -


Per valutare le scuole l’INVALSI ha messo a punto un progetto sperimentale caratterizzato da tre punti qualificanti: un quadro di riferimento teorico (che individua indicatori di contesto, input, processo e risultato), procedure e strumenti di rilevazione, figure professionali addestrate.
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Alla luce delle esperienze di valutazione esterna condotte nelle scuole italiane (tra le più importanti quelle realizzate dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Università cattolica di Milano) e di un sistema di valutazione delle scuole molto consolidato come quello dell’OFSTED (Office for Standards in Education, Children’s Services and Skills) in Inghilterra, l’INVALSI, con il contributo dei fondi strutturali europei, ha messo a punto il progetto “Valutazione e Miglioramento” (VM) che coinvolge circa 250 fra scuole primarie e secondarie di primo grado e 110 secondarie di secondo grado, destinatarie dei fondi europei FSE e FESR PON, collocate nelle regioni Obiettivo convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).

Il progetto VM, articolato in tre fasi, ha lo scopo di condurre osservazioni in profondità delle singole istituzioni scolastiche in una prospettiva di valutazione sistemica, integrando dati rilevati con tecniche quantitative con informazioni ottenute con tecniche qualitative (Fase 1 e Fase 2). La restituzione alle scuole coinvolte di un rapporto di valutazione che mette in evidenza punti di forza e di difficoltà del servizio scolastico offerto serve come punto di partenza per la realizzazione di azioni di miglioramento con il supporto di esperti esterni (Fase 3).

L’intera struttura del progetto si basa su un vasto studio condotto dall’INVALSI, denominato VALSIS (“Valutazione di sistema e delle scuole”), che, a partire dall’esplorazione e classificazione degli indicatori utilizzati da molti paesi per valutare i propri sistemi scolastici, formula una proposta articolata di indicatori e aspetti per la valutazione del sistema scolastico e delle scuole italiani (http://www.invalsi.it/valsis/). Nel documento conclusivo di tale studio, il “Quadro di riferimento teorico della valutazione del sistema scolastico e delle scuole” (INVALSI, 2010), viene utilizzato il modello CIPP (contesto, input, processi, prodotti); ciascuna delle quattro dimensioni individuate è articolata in aree e sottoaree per un totale di 217 indicatori. In molti casi i dati necessari alla costruzione di questi indicatori sono disponibili in data set esistenti; in altri l’INVALSI ha costruito idonei strumenti di rilevazione. Il gruppo di ricerca ha elaborato un “Questionario studente” e una “Scheda raccolta informazioni di contesto” (http://www.invalsi.it/snv1011/documenti/QdR_Questionari.pdf) per informazioni aggiuntive sulle famiglie (INVALSI, 2011) a corredo delle prove di Italiano e Matematica del “Servizio Nazionale di Valutazione” (SNV) e ha prodotto altri strumenti ad hoc per il progetto VM, al fine di rilevare informazioni sulla qualità progettuale e sui processi didattici e organizzativi messi in atto dalle scuole (per approfondire visitare il sito del progetto VM http://www.invalsi.it/invalsi/ri/audit/). Complessivamente le fonti informative sono:
• dati di risultato e di struttura in possesso dell’INVALSI (dati relativi alla valutazione degli apprendimenti e delle competenze del SNV, e tratti dal “Questionario studente” e dalla “Scheda raccolta informazioni di contesto”); dati di contesto o di input già presenti nei data base del MIUR (come la disponibilità di computer o la percentuale di studenti ripetenti) e di altre fonti istituzionali (ISTAT, Ragioneria di Stato, ecc.);
• dati rilevati attraverso un “Questionario scuola” elaborato dall’INVALSI, rivolto ai Dirigenti scolastici, per avere informazioni su aspetti che non vengono raccolti dal MIUR, ma ritenuti importanti per comprendere l’organizzazione e il funzionamento delle istituzioni scolastiche (ad esempio il livello di partecipazione dei genitori alle attività della scuola o l’utilizzo di prove di valutazione strutturate per gli studenti);
• informazioni rilevate attraverso un ciclo di visite presso le scuole coinvolte nel progetto VM, per osservare in modo strutturato i processi didattici e organizzativi attuati a livello di scuola e di classe, tramite osservazione diretta delle lezioni per comprendere le opportunità di apprendimento in classe (“Scheda di osservazione in classe”), interviste ai diversi attori coinvolti nel processo educativo (Intervista dirigente e Nominal Group Tecnique insegnanti, studenti, famiglie), raccolta di materiale documentario, valutazione della qualità progettuale delle scuole sui fondi PON attraverso strumenti specifici per la valutazione di programmi (“Scheda di valutazione I e II parte”);
• informazioni raccolte grazie ad alcuni strumenti (questionari genitori e insegnanti, schede, griglie di rilevazione, ecc.) che saranno messi a disposizione delle scuole per fare autovalutazione. L’INVALSI ha infatti in progetto di affiancare e supportare i processi di valutazione interna/autovalutazione realizzati dalle scuole. Le scuole che utilizzano per l’autovalutazione gli strumenti INVALSI, dopo aver comunicato in forma sintetica i risultati ottenuti, potranno confrontare i propri risultati con quelli delle altre scuole partecipanti. Queste informazioni saranno utili agli osservatori esterni prima della visita a scuola.

Per le informazioni da rilevare attraverso visite nelle scuole, una coppia di osservatori ha il compito di condurre le osservazioni, utilizzando diverse tecniche di ricerca qualitativa. A seguito della positiva esperienza di osservazione sul campo effettuata dai ricercatori INVALSI su 12 scuole nell’a.s. 2009-2010 (Fase 2 Pilota del progetto VM), il modello sperimentato è stato esteso, con gli adeguati aggiustamenti, a un numero maggiore di scuole; nella Fase 2 Estensiva sono state coinvolte 76 istituzioni scolastiche fra primarie e secondarie di primo grado.

Dopo aver esaminato i criteri utilizzati da diversi paesi europei per selezionare figure con compiti valutativi (“Valutazione delle scuole dell’Istruzione obbligatoria in Europa”, Euridyce, 2004 http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/eurydice///Evaluation_schools_IT.pdf), si è scelto di delineare due profili differenti per la conduzione delle visite: un profilo ‘interno’ al mondo della scuola, riservato a Dirigenti scolastici e insegnanti che hanno maturato competenze professionali legate all’insegnamento e all’organizzazione scolastica, e un profilo con competenze metodologiche maturate nel campo della ricerca nelle scienze sociali e/o nella valutazione. Infatti le qualifiche richieste prevalentemente per i valutatori e/o osservatori esterni in Europa sono definite sia all’esperienza professionale in campo educativo, sia dalle competenze possedute in ambito metodologico della ricerca sociale e/o valutativa acquisite attraverso corsi di specializzazione e/o attraverso il superamento di esami con il rilascio di certificazioni.

Da una parte il coinvolgimento di un insegnante o di un Dirigente scolastico aggiunge un elemento di valutazione tra pari (peer evaluation) al processo di osservazione, dall’altra la figura metodologica garantisce un utilizzo degli strumenti e delle procedure tale da rendere comparabili i dati rilevati. I ruoli dei due osservatori all’interno delle procedure non sono fissi ma vengono scambiati in base a precise esigenze di ricerca. Entrambi i ruoli sono comunque coinvolti in tutte le procedure di raccolta dei dati, perché è fondamentale l’integrazione costante delle competenze metodologiche con quelle in ambito educativo.

Quaranta osservatori, selezionati con una procedura comparativa condotta a livello nazionale, hanno partecipato al Seminario “Strumenti per valutare le scuole” che si è tenuto a Roma a marzo 2011, dove sono stati coinvolti in cinque giornate di formazione specialistica intensiva (i materiali della formazione sono disponibili al link http://www.invalsi.it/invalsi/ri/audit/doc_fase2.php).

La formazione ha consentito agli osservatori di conoscere il piano di visita e le procedure di osservazione, condividere le finalità e le caratteristiche degli strumenti di indagine elaborati dall’INVALSI, comprendere i ruoli di ciascuno dei due osservatori, acquisire familiarità nell’utilizzo degli strumenti di indagine attraverso simulazioni, apprendere le modalità di restituzione dei dati attraverso una piattaforma informatica. Il percorso di formazione si è articolato sia in incontri in plenaria, durante i quali sono stati presentati gli strumenti e le modalità di utilizzo e proposti momenti di dibattito, sia in esercitazioni pratiche in gruppi di lavoro.

Gli esiti del progetto Valutazione e Miglioramento potranno fornire informazioni non solo sulle scuole oggetto di osservazione, ma anche sulle modalità di valutazione e gli strumenti adottati. Infatti, il progetto permette di testare e validare un possibile modello di valutazione esterna delle scuole, consolidando il ruolo dell’INVALSI nella valutazione delle scuole orientata al miglioramento: in primo luogo ci si propone di costruire un modello in grado di integrare dati quantitativi e qualitativi, rafforzando inoltre la metodologia delle visite di valutazione e validando strumenti di rilevazione per l’osservazione su campo; in secondo luogo si intende sperimentare un quadro di riferimento teorico (VALSIS) in grado di delineare una definizione operativa del concetto di ‘qualità’ della scuola, che possa essere usato anche come una guida per la valutazione interna / autovalutazione delle istituzioni scolastiche. Infine, individuando competenze e percorsi di formazione per gli osservatori della Fase 2, sono state collaudate modalità di selezione e addestramento di figure con funzioni valutative, che possono essere proposte come elementi concreti per la futura creazione di un corpo stabile di tali figure.

Poliandri Muzzioli Romiti

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