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La scuola in ospedale e il secolo del web 2.0: il portale dedicato

Pubblicato il: 26/11/2009 19:22:43 -


La scuola in ospedale come laboratorio per l’innovazione didattica ed organizzativa: un progetto, oltre la costituzione e l’attivazione della rete telematica per mettere in comunicazione scuole, alunni e docenti e famiglie, ha realizzato un portale Web tematico sulla scuola in ospedale.
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Per superare la mancanza del contesto “solidale e sociale”, oltre che educativo-formativo, della scuola di provenienza dell’alunno ospedalizzato, nell’a.s. 2001-2002 il Ministero dell’Istruzione ha avviato il progetto biennale di ricerca “La scuola in ospedale come laboratorio per l’innovazione didattica ed organizzativa”. Il progetto, oltre la costituzione e l’attivazione della rete telematica per mettere in comunicazione scuole, alunni e docenti e famiglie, ha realizzato un portale Web tematico sulla scuola in ospedale per promuovere l’innovazione didattica e organizzativa con l’uso della tecnologia, e inserire l’insegnamento modulare a distanza attraverso una piattaforma, la videoconferenza e le classi virtuali.

Alunno malato e ospedalizzato, umanizzazione dell’ospedale e diminuzione delle degenze con trattamenti in day hospital, assistenza sanitaria domiciliare e istruzione domiciliare, obiettivi di Lisbona per una società della conoscenza e dell’informazione costituiscono i pilastri su cui si organizza il progetto HSH@network (Home, School, Hospital) , che permette agli alunni malati che seguono le terapie a casa di continuare a studiare e mantenere virtualmente i legami con la propria scuola, i compagni e i docenti, tramite la scuola in ospedale e tramite un progetto di istruzione domiciliare elaborato dalla stessa scuola.

La necessità di adottare soluzioni comunicative adeguate al delicato e complesso contesto della scuola in ospedale e del servizio di istruzione domiciliare ha determinato il consistente impegno del MIUR per la realizzazione di questo progetto fondato sull’uso della tecnologia.

Inoltre gli attuali scenari di apprendimento, che vedono nelle “protesi” cognitive a supporto informatico i principali strumenti di trasmissione delle conoscenze, hanno reso ancora più opportuna la scelta della scuola in ospedale, che si presenta come scuola di “nicchia” tra le offerte formative del nostro sistema di istruzione.

Gli strumenti e i servizi che sono forniti dal progetto hanno diverse finalità:

1. limitare l’isolamento nel lavoro scolastico degli alunni malati (sia in situazione di istruzione domiciliare che nella scuola in ospedale);
2. motivare e recuperare allo studio ragazzi che per motivi fisici e psicologici legati alla malattia hanno perso l’interesse all’attività scolastica;
3. offrire, in un contesto privilegiato e protetto, nuove opportunità di alfabetizzazione, decodifica e produzione in relazione ai linguaggi multimediali;
4. dotare la comunità professionale legata alla scuola in ospedale di strumenti, infrastrutture e servizi per l’aggiornamento e la formazione.

I modelli di intervento didattico sperimentati con l’uso delle tecnologie sono:

1. Videoconferenza, tra scuola di appartenenza – scuola in ospedale – domicilio dello studente – portale per lezioni d’aula, per la condivisione di eventi particolarmente significativi, per possibili incontri di “Consigli di classe allargati” (scuola di provenienza/scuola in ospedale), per incontri di aggiornamento o formazione degli insegnanti.
2. Condivisione di ambienti di apprendimento cooperativo tra classe e alunno malato per la costruzione di pagine ipertestuali in rete, le esercitazioni, il giornalino on-line delle scuole in ospedale e altro ancora.
3. Utilizzo off-line degli strumenti per le finalità legate all’alfabetizzazione informatica.

Questi modelli di intervento didattico, resi disponibili dal progetto HSH@network, sono stati proposti ai docenti utilizzando un percorso formativo in e-learning.

L’esperienza di e-learning, modalità innovativa di fare formazione, è già in parte superata dalla formazione in rete con il web 2.0.

Moduli brevi e learning objects dovrebbero essere patrimonio condiviso dei docenti insieme con programmi per la valutazione condivisa, questo funziona per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare solo se è presente una profonda competenza relazionale e una ricca capacità comunicativa, che insieme alla competenza disciplinare dovrebbero costituire il bagaglio comune ai docenti di oggi e di domani.

Dopo cinque anni di sviluppo e implementazione del progetto, nuovi strumenti e una più sofisticata tecnologia può e deve essere messa a disposizione dell’alunno malato in ospedale e convalescente o in cura presso la propria casa.

La batteria di tools informatici deve coniugarsi con didattiche alternative. Non saperi in pillole o pillole dei saperi, ma un modo di intendere la conoscenza che dia la possibilità all’alunno malato, in ospedale e a casa, di raggiungere le stesse competenze dei compagni sani, mantenendo un saldo contatto con la scuola di provenienza.

L’ambiente web 2.0 potrebbe essere la risposta giusta, almeno per i ragazzi delle superiori, il problema ancora una volta ritorna ai docenti e alle responsabilità di un sistema che non sempre mostra di saper coniugare innovazione e formazione in servizio.

Angiolina Ponziano

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