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La scuola in ospedale e il secolo del web 2.0

Pubblicato il: 20/10/2009 18:39:58 -


La scuola in ospedale contro la dispersione scolastica e per l’umanizzazione del ricovero.
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La scuola in ospedale risponde all’esigenza di realizzare contestualmente due diritti costituzionali: quello alla salute e quello all’istruzione.

La scuola in ospedale garantisce, secondo l’ età dei minori degenti e la durata del ricovero, il diritto allo studio dell’alunno (l’ospedalizzazione e la malattia sono causa di dispersione scolastica) e concorrere all’umanizzazione del ricovero.

Diritto all’istruzione significa promuovere l’istruzione degli alunni lungodegenti, recuperare i ritardi cognitivi caratteristici degli alunni ricoverati per brevi periodi o per brevi periodi saltuari, programmare gli interventi per gli alunni curati in day-hospital o con convalescenze domiciliari, personalizzare la dimensione dell’accoglienza, garantire la presenza di tutti gli ordini e gradi scolastici, prevedere e organizzare raccordo con la scuola di provenienza e gli interventi di sostegno agli apprendimenti, in accordo con l’ospedale.

Nel sistema scolastico italiano, tuttavia, il diritto all’istruzione coincide essenzialmente con il diritto “alla scuola” ed è difficile sperimentare altri modi di “apprendere”. Per questo si è cercato di diffondere la scuola in ospedale su tutto il territorio nazionale e per tutti gli ordini di scuola, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado.

Operazione non sempre possibile, che ha significato escludere dalla “scuola” gli alunni ricoverati negli ospedali dei centri urbani medio/piccoli, che, in genere, non hanno strutture per ospitare una “scuola” e anche ha stimolato la ricerca di soluzioni alternative per gli ospedali che effettuano le terapie in day hospital, curano dopo i trapianti, costruiscono protesi ad hoc, effettuano terapie periodiche, ecc…

Infine, anche se associazioni di volontariato e docenti creativi e pionieri provvedono, con programmi di studio alternativi, a sostenere gli alunni malati, non esiste un sistema di “crediti formativi” riconosciuti e accettati dalle istituzioni scolastiche di provenienza degli alunni che possano sostituire le tradizionali prove: scrutini ed esami.

Tecnologia e ospedale: l’umanizzazione. L’evoluzione della medicina e l’evoluzione tecnologica hanno cambiato l’organizzazione del Ricovero in ospedale e della Cura: umanizzandoli.

L’umanizzazione è quel processo di deospedalizzazione che diminuisce i tempi di degenza e ricerca altre modalità di cura (day hospital), in modo che si possa essere seguiti in famiglia, senza lo sradicamento che subentra nei malati, siano essi adulti o bambini, con i lunghi periodi di ospedalizzazione.

Un altro fattore di umanizzazione derivato dalla ricerca scientifica e dall’evoluzione tecnologica, è la possibilità di mantenere in vita i soggetti malati che non più di un decennio fa avevano malattie o problemi di salute che portavano precocemente alla morte.

Oggi possono vivere dignitosamente, se curati e seguiti costantemente, e continuare la scuola e gli studi .

L’umanizzazione, perciò, comporta la cura di alcune patologie con un ridotto numero di giorni in ospedale, e la ricerca di modalità di intrattenimento ricreativo e di studio, per i malati (piccoli e meno piccoli) che comunque debbono permanere in ospedale per periodi medio-lunghi (clown-terapia, pet-therapy, musico-terapia, scuola).

Per regolamentare i rapporti tra l’ospedale che ha compiti di cura e la scuola che ha compiti di istruzione e formazione il Ministero dell’istruzione ha stilato vari protocolli d’Intesa negli anni 2000, 2001 e 2003, istituendo classi di scuola primaria e secondaria di 1° grado e sperimentando interventi per la scuola secondaria di 2° grado.

L’attenzione all’accoglienza, parte integrante dell’umanizzazione negli ospedali, dovrebbe tener conto, soprattutto nei casi di degenze medio/lunghe, del fatto che, per il minore un allontanamento traumatico dal proprio ambiente di vita e dalla scuola, condiziona fortemente le relazioni personali e affettive.

Se nella società dell’informazione l’istruzione, la formazione, la possibilità di accesso ai saperi attraverso le tecnologie è diritto di tutti, e non privilegio di pochi, e se il frequentare la scuola è sempre il messaggio di “normalità” e “salute”, l’unione di questi due elementi: tecnologia e scuola dovrebbe aiutare l’alunno malato a superare o quantomeno a contenere il trauma dell’ospedalizzazione.

Per superare l’isolamento della convalescenza a casa o la lontananza dalla scuola nel periodo nel quale le cure si svolgono in regime di day-hospital è stato stilato un Protocollo d’intesa tra MPI – Sanità – Solidarietà Sociale del 27/9/2000, con il quale si prevede l’istruzione domiciliare, in determinati casi e situazioni.

Per approfondire:
http://pso.istruzione.it/

Angiolina Ponziano

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