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In rete con lo Sbilf: un progetto per le scuole di montagna

Pubblicato il: 02/12/2010 14:37:00 -


Il progetto “In rete con Lo Sbilf” coinvolge i 13 istituti friulani che lavorano in rete nel sito www.sbilf.eu. Vengono condivise pratiche didattiche e modalità di lavoro collaborative per creare una comunità di apprendimento volta anche a superare la marginalità delle scuole di montagna. Il contributo è stato inviato dalla Community per il convegno del 23 aprile “La scuola nuova nasce dal basso. Esperienze concrete di innovazione educativa”.
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Il progetto “In rete con Lo Sbilf” coinvolge tutti gli istituti scolastici del I ciclo d’istruzione dell’Area Montana del Friuli Venezia Giulia. Ha a disposizione un portale, http://www.sbilf.eu, per la realizzazione di un sistema di didattica collaborativa nel quale l’aspetto didattico si integra con quello tecnologico. Le scuole del territorio spesso inserite in piccole comunità, hanno la possibilità di superare attraverso il mezzo informatico e gli strumenti teledidattici, l’isolamento tipico di queste realtà, venendo inserite in una comunità di pratica e di ricerca-azione.

Elemento innovativo del progetto è anche lo sviluppo di percorsi strettamente connessi al tema della formazione a distanza, che valorizzano un approccio cooperativo alla rete per giungere a un processo di co-costruzione delle conoscenze. Il progetto è stato avviato nell’a.s. 2005/06 e ha coinvolto, in una prima fase, solo le scuole primarie. Attualmente il progetto è gestito interamente dalle istituzioni scolastiche coinvolte (3 direzione didattiche, 6 istituti comprensivi, 2 scuole secondarie di I grado e 1 scuola paritaria) con un accordo di rete. Scuola capofila è la direzione didattica di Gemona del Friuli (UD).

La conduzione è affidata a un “gruppo di progetto” formato da docenti rappresentanti di tutti gli istituti della rete che si riunisce periodicamente mantenendo contatti costanti nell’ambiente di lavoro on-line Moodle. Il territorio della rete comprende piccoli paesi in cui sono presenti pluriclassi e alcuni centri maggiori con classi numerose. Nelle sedi più decentrate è frequente il turn-over di insegnanti. È molto sentita l’esigenza della condivisione di esperienze, del confronto, della progettazione di percorsi didattici comuni e condivisi e la partecipazione a una comunità di pratica.

Il progetto intende costruire competenze a vari livelli: per alunni, docenti e istituzioni scolastiche:
• Agli alunni coinvolti nelle varie attività, permette di sperimentare nuovi canali comunicativi, lavorare in rete condividendo attività ed esperienze, usare il web in modo responsabile, ricevere nuove opportunità culturali, aprirsi al confronto attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socioculturali; usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali trasversalmente su più discipline.
• Ai docenti permette di progettare la didattica con e attraverso la tecnologia, approfondire e applicare nuove strategie didattiche, comunicare in rete, produrre prodotti multimediali, collaborare con altri docenti e confrontarsi, organizzare una documentazione che permetta occasioni di confronto e interazione.
• All’organizzazione scolastica permette di realizzare l’interazione con il territorio e tra istituzioni scolastiche nonché di arricchire la propria offerta formativa. In questo modo “scuola in montana” assume anche un valore aggiunto e non un disagio nell’apprendimento.

Per le scuole e le classi sono stati progettati ambienti di lavoro on-line:
• Giornale on-line “Lo Sbilf” costruito da tutte le scuole del territorio in cui gli alunni sperimentano un genere testuale, quello giornalistico, collaborando alla realizzazione di un’attività comune e riconoscendosi nella comunità più ampia che supera i limiti geografici del proprio territorio;
• Web Quest: per effettuare ricerche guidate in rete;
• Didattica museale: un percorso di ricerca, documentazione e catalogazione;
• “100 montagne” per documentare e “raccontare” il territorio: la sua storia, le tradizioni.

Accanto alle attività didattiche per le classi, la rete organizza anche percorsi di ricerca-azione per i docenti realizzati con modalità blended (incontri e attività on-line). Vengono condivisi metodologie di lavoro e contenuti, avviate sperimentazioni, costruita la documentazione.

Nello scorso anno scolastico sono stati attivati i seguenti percorsi:
• “Cooperative Learning”: l’apprendimento cooperativo in classe per personalizzare l’insegnamento;
• “Facciamo scienze”: percorsi per la costruzione di un curricolo verticale dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di I grado;
• “DSA e dislessia: che fare?”: condivisione di risorse, esperienze, materiali per affrontare e gestire queste problematiche in classe;
• “Preadolescenza ed adolescenza”: indicatori relazionali ed emozionali per affrontare le problematiche legate a questa fascia d’età;
• La fotografia nella documentazione delle attività didattiche e per “raccontare” il territorio.

Il sito è stato progettato con un istituto scolastico di II grado del territorio, realizzando una collaborazione “verticale” tra ordini di scuola in un’ottica di continuità.

Nel 2009, su incarico della Commissione Europea, European Schoolnet ha intrapreso uno studio su larga scala sull’uso della TIC nella scuola primaria per individuare buone pratiche replicabili in altre scuole. Il progetto “In rete con Lo Sbilf” è stato selezionato tra le sedici migliori pratiche a livello europeo: http://insight.eun.org/ww/en/pub/insight/minisites/steps.htm.

English abstract: The project called “In rete con lo Sbilf” takes place in 13 schools situated in the mountains of the region Friuli Venezia-Giulia. They all work together through the website www.sbilf.eu. These schools share collaborative methods and practice in order to create a learning community that aims at going beyond the typical marginality of these schools in the mountains.

Mattiussi Del Fabbro Mercuri

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