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A scuola con un campione

Pubblicato il: 20/01/2010 17:33:25 -


Un incontro alla scuola media statale di Magherno (PV) per valorizzare le differenti abilità e per capire il valore dello sport come mezzo per l’emancipazione.
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Se pensiamo a una giornata normale ci passano davanti agli occhi tante situazioni della nostra vita di tutti i giorni: ci alziamo, facciamo colazione, prendiamo il treno o la macchina, entriamo nel nostro ufficio o nelle nostre classi… è tutto così normale. Spesso la vita ci appare monotona e ci lasciamo prendere dalla noia del “quotidiano” che condiziona il nostro modo di vivere. Perdiamo la grinta necessaria per vivere pienamente le nostre giornate e non apprezziamo le cose che ci circondano. A volte succede di incontrare delle persone che hanno delle disabilità fisiche, ad esempio un cieco che cammina per strada, e in quei momenti pensiamo a come siamo fortunati ad avere una buona vista che ci permette di notare i colori meravigliosi che ci circondano, ma che spesso non ci fermiamo ad osservare. Altre volte siamo testimoni delle difficoltà di una persona sulla sedia a rotelle nel salire sull’autobus e ci rendiamo conto che per queste persone anche solo raggiungere il posto di lavoro richiede molta energia fisica. Purtroppo queste riflessioni dopo poco tempo vanno scomparendo e ricadiamo nella “noia”.

Noi insegnanti della scuola secondaria lavoriamo tutti i giorni con i ragazzi di una fascia di età molto difficile: l’adolescenza, che è un momento della crescita della persona assai delicato.

Oltre alle difficoltà dovute a fattori fisiologici, i ragazzi si trovano in un momento della loro vita pieno di tante incertezze; molti desidererebbero lasciare la famiglia e avere una vita propria, magari con un partner, ma hanno difficoltà a incontrare la persona ideale; vorrebbero indipendenza economica e, non solo non hanno un lavoro, ma se potessero sarebbe illegale! e comunque, la maggior parte delle volte non sanno ancora cosa vorrebbero fare da grandi. Inoltre, al giorno d’oggi sono sempre più numerosi i casi di famiglie con genitori separati e i ragazzi vivono in un ambiente dove manca persino la certezza del nucleo familiare, in questo caso l’atteggiamento dei ragazzi è ancora più problematico. Le persone reagiscono a queste incertezze che si trovano ad affrontare in tanti modi diversi. L’adolescente che vive una situazione difficile o si chiude in sé stesso e ha difficoltà a integrarsi nella società, oppure cerca di mostrare a sé stesso e agli altri di essere sicuro e forte assumendo atteggiamenti che danno l’impressione di sentirsi “onnipotenti”, ma in realtà è solo un modo di reagire al loro disagio.

Abbiamo deciso di invitare a scuola Gabriele Ferrandi, il quale presenta una disabilità fisica che lo costringe a muoversi su una sedia a rotelle, ma, diversamente al comportamento di tante persone davanti alle difficoltà che la vita ci dà, non si abbatte e lotta per raggiungere degli obiettivi, Gabriele è diventato campione d’Italia di tiro con l’arco.

Questo invito vuole essere un motivo per sensibilizzare gli alunni alla valorizzazione di differenti abilità, ma anche un messaggio per far capire che lo sport può colmare le carenze culturali della società che fa sentire abbandonati le persone che hanno problemi di deambulazione o altre forme di disabilità.

Associazionismo e agonismo nelle competizioni sportive vanno a braccetto, ma questo non vuol dire che esista lassismo nelle regole. Per gli arcieri in carrozzina valgono le stesse disposizioni dei normodotati.

Con la visita di questa persona, noi insegnanti vogliamo far capire ai ragazzi con cui lavoriamo tutti i giorni che è necessario credere in qualcosa, devono cercare nella loro vita un obiettivo che permetta loro di sentirsi importanti per non cadere nella “noia” di una vita vissuta senza entusiasmo.

L’entusiasmo è l’ingrediente necessario per affrontare la vita e cercare di dare il meglio in tutto quello che si fa. Quando una persona riesce a essere contenta di sé, riesce anche ad avere un buon rapporto con le persone che le sono vicine.

Parafrasando il “Piccolo Principe” è necessario far capire che “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Il giorno venerdì 5 marzo (in caso di pioggia, l’incontro avverrà il giorno venerdì 26 marzo) nella nostra scuola avremo la visita di Gabriele Ferrandi, campione italiano di tiro con l’arco 2006. L’incontro coinvolgerà tutte le classi della scuola secondaria di primo grado di Magherno (PV).

• Ore 8.00 incontro con Gabriele in palestra o altro luogo da concordare. Si vuole sfruttare questa occasione per fare un’attività di produzione orale in inglese nelle classi terze. Precedentemente l’insegnante di inglese avrà svolto l’argomento “le ipotetiche” e il giorno in cui incontreranno Gabriele, i ragazzi dovranno fare supposizioni riguardo la sua situazione familiare, l’eventuale lavoro e attività sportive svolte da lui. I ragazzi potranno porre domande al campione.
• Ore 9:00 il signor Michelini, che per hobby costruisce archi per professionisti, illustrerà ai ragazzi il materiale e le tecniche per costruire un arco.
• Ore 10.00 ci spostiamo al campetto dove Gabriele farà una dimostrazione delle sue abilità nel tiro con l’arco. Inoltre, il CUS (centro universitario dello sport) porterà degli archi e dei bersagli per dare la possibilità ai ragazzi di cimentarsi in questo sport.
• Alla fine verranno distribuiti, a chi lo richiede, una foto dell’atleta con una dedica e l’autografo.

Santina Di Rienzo

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