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Un nuovo anno per gli insegnanti

Pubblicato il: 11/01/2010 16:17:42 -


In risposta a "Un nuovo anno per una nuova education" la lettera di una lettrice di Education 2.0. Ruolo dei docenti, autonomia, attenzione agli studenti e all'innovazione gli ingredienti per cambiare la scuola.
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Gentilissimo prof. Berlinguer, la ringrazio per il suo messaggio augurale, che ho ascoltato con interesse. Condivido le sue convinzioni rispetto ai rapporti tra politica e mondo della scuola e ho apprezzato moltissimo che lei, come me, creda nelle capacità dei ragazzi e nello stesso tempo nell’importanza di un metodo rigoroso e nell’importanza del riconoscimento di ruoli diversi.

Poiché lei lo ha chiesto esplicitamente, le esprimo volentieri alcune mie considerazioni, che sono quelle che derivano dalla mia esperienza di docente. Innanzitutto l’autonomia: per poter essere autonomi è necessario essere uomini e donne maturi, coscienti del fatto che il docente o è un “maestro” a 360° oppure non ha nessuna credibilità agli occhi dei ragazzi; diventa penoso ai loro occhi e per lui è una pena entrare in relazione con loro. Purtroppo molti docenti attualmente in servizio manifestano un disagio esistenziale che non consente loro di reggere la relazione con l’adolescente, che ci interroga continuamente sul significato di quello che gli stiamo trasmettendo e troppo spesso, noi docenti, siamo in crisi rispetto a questo significato, troppo spesso ricorriamo a un comodo relativismo che giustifica tutto. Nelle generazioni precedenti alla mia – quasi cinquantenne – questo non succedeva e i ragazzi trovavano nel docente la struttura dell’adulto con una gerarchia di valori, magari da contestare, ma c’era, ed era diverso dai suoi coetanei. Adesso chi devono guardare questi figli? Genitori che si muovono in base a desideri primitivi e che per godersi la vita li mettono tranquillamente da parte… non voglio giudicare nessuno, anche io spesso mi comporto in questo modo e ho figli adolescenti, ma a volte mi domando dove troveremo tra qualche anno adulti che esprimono uno spessore di vita diverso.

L’altra considerazione che volevo esprimere riguarda i miei ragazzi. Lo sguardo dei miei alunni è la spinta motivazionale più efficace per cercare di innovare il mio lavoro con loro!

Da quest’anno, in modo particolare, ho cominciato a entrare in classe proponendomi di partire da quello che i miei alunni sollecitavano a partire da un problema… la lezione la lascio costruire a loro, facendo venir fuori le loro domande e le proposte risolutive, coinvolgendoli al 100% e valorizzando tutte le loro osservazioni, deduzioni, soluzioni. Ovviamente per non tradurre tutto questo in caos – ho due classi da 27 alunni di scuola media – fatico molto di più, ma il risultato è che anche dopo due intere ore di matematica, al suono della campana i ragazzi dicono “già?”. Solo per i loro sguardi attenti alla realtà non cambierò mai il mio lavoro, malgrado i pochi soldi, le inutili lotte sindacali, la vergogna della suddivisione del Fis (Fondo dell’Istituzione Scolastica), coloro che se ne infischiano di tutto e pensano solo a portare via il poco che c’è, quei docenti che sono pronti a scappare come gli impiegati di Fantozzi! Solo per la voglia di conoscere dei miei alunni ho richiesto la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) e cerco di conoscere nuovi strumenti!

Una rivista come questa può farmi incontrare altri docenti che, come me, credono nell’autonomia e che vogliono usarla per crescere insieme ai loro ragazzi!

Grazie per questo e buon anno a tutta la redazione!

Per approfondire:
• Il video Un nuovo anno per una nuova education di Luigi Berlinguer

Annarita Tiberio

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