La lavagna senza la lavagna: WIIdea
La diffusione delle lavagne interattive nella scuola italiana porta a riflettere sulla loro utilità; ma anche a scoprire nuovi modi per realizzare l'interattività e la multimedialità che le accompagnano. Da un video di youtube alla scuola elementare: storia di WIIdea.
Confesso: quando per la prima volta ho visto dei colleghi del progetto Marconi a Bologna (un gruppo di docenti che lavora da un decennio sulle tecnologie per la didattica, i servizi, l’handicap, prima in ambito provinciale, ora in ambito regionale), emuli di un video su Youtube di Johnny Chung Lee, dell’università Carnegie Mellon, smanettare intorno ad un PC, un proiettore e un telecomando della consolle di giochi WII, utilizzando come schermo un cartellone su cui interagivano, navigando nel web, sottolineando ed evidenziando testi e immagini proiettate sulla superficie cartacea, ho subito pensato all’“accrocco”.
In altre parole questi intrepidi (e un po’ nerd…) insegnanti realizzavano una superficie interattiva, insomma una lavagna interattiva, senza la lavagna, proprio nel momento in cui esplodeva la diffusione delle LIM in Italia, con una combinazione geniale quanto apparentemente complessa, ricca di soluzioni quanto difficile da esportare. Insomma, un’ottima idea destinata a restare confinata negli ambiti degli appassionati di tecnologia, magari nei laboratori della secondaria, del tutto distante dalla realtà della scuola, tanto più in un momento in cui strumenti più costosi ma “chiavi in mano” entravano in maniera massiccia nelle aule scolastiche.
Mai profezia è stata più smentita. Oggi la realtà di WIIdea è una community viva e forte che, a differenza di molte delle esperienze di condivisione on line cui molti di noi partecipano, da Bologna si è ampliata a tutta la regione e a esperienze di tutta l’Italia, con alcune enclave (il Piemonte per esempio) dove i numeri competono con la regione “madre”. Singoli insegnanti che si sono procurati nelle loro classi il PC, il proiettore, la penna ad infrarossi necessaria a interagire con la superficie, che hanno predisposto i collegamenti attraverso la tecnologia bluetooth e la suite del tutto gratuita composta dal bluetooth blusoleil, dal software libero SmoothBoard che permette l’interazione con la superficie, e dai software di annotazione a piacere che permettono di creare pagine, scrivere e disegnare (per un esempio, vedi qui).
Molti i docenti di scuola primaria che sperimentano tutte le potenzialità del mezzo anche con bambini di prima o seconda, e studiano soluzioni per “ancorare” al muro tutto il dispositivo (pena il necessario riallineamento ad ogni “strattone”), per utilizzare superfici affidabili, per “scrivere” con pennarelli interattivi che si scaricano poco, per utilizzare e riutilizzare software che reputano affidabile e che, in qualche modo, sostituisca il software proprietario che nelle LIM fa la parte del leone. Ci sono anche gruppi di genitori fan che hanno messo in gioco le loro competenze informatiche e, per esempio, stanno riflettendo su un telecomando analogo a WIIdea ma non commerciale. Per il resto la soluzione è a prova di Microsoft, Mac e Linux. Anzi, il sottogruppo Linux costituisce un importante sottoinsieme che contribuisce molto alla ricerca anche del software open source.
Insomma, scorrendo i fili di discussione del forum di condivisione idee e materiali, un’area riservata dentro il sito dell’iniziativa, ricco di suggerimenti pratici per realizzarla da soli, alcuni dati emergono chiaramente.
Uno su tutti: è un progetto totalmente 2.0. Perché nasce dalla rete, fa uso di software gratuito sviluppato e migliorato nel web, e nella rete si alimenta grazie alle esperienze dei docenti coinvolti. Un piccolo esempio è offerto da questo spazio on line. Ma soprattutto è 2.0 per la logica che propone.
La LIM “commerciale” fonda molto del suo appeal sul software proprietario, una superficie digitale capace di accumulare e ipermedializzare segni grafici, file di tutti i tipi e link.
La WIIdea invece – nonostante la ricerca attivata dalla community per un software free di presentazione -, ha come superficie il web, su cui navigare, scrivere, catturare, modificare; in altre parole, ha nel suo DNA una logica webbased che probabilmente sarà il segreto della permanenza di nuove pratiche in ambito didattico anche quando le LIM, per la velocità dell’obsolescenza tecnologica, saranno consuetudine nelle aule scolastiche.
English abstract: The diffusion of interactive whiteboards in the Italian school press to reflect on their usefulness, but also to discover new ways to implement interactivity and multimedia that accompany them. From a YouTube video to the elementary school: the story of WIIdea.
Daniele Barca