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Sono nato pronto

Pubblicato il: 29/07/2010 14:33:43 -


La Scuola secondaria di 2° grado italiana non si sente sotto accusa, non trova alcun motivo per essere riformata, non vuole modificare nulla. In realtà sentendosi segmento di eccellenza dovrebbe essere pronta a qualsiasi modifica e a qualsiasi sfida. Ma è difficile che chi pensa di essere perfetto sia disponibile a modificarsi, semmai chiedendo che venga modificata l’utenza.
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In un film di una trentina di anni fa (“Grosso guaio a Chinatown”) quando qualcuno chiedeva a Kurt Russel se era pronto lui rispondeva: “Sono nato pronto”. Credo che la Scuola secondaria di 2° grado italiana dovrebbe rispondere così in riferimento alla modifica ordinamentale che partirà da settembre. Invece pare che le risposte siano di altro tipo: quest’inverno quando è stato chiaro che una “riforma” ci sarebbe stata la maggior parte delle Scuole secondarie di 2° grado italiane si sono organizzate sia al loro interno sia tra di loro per cercare di sterilizzare qualsiasi modifica cercando di individuare degli escamotage per ricondurre le innovazioni ministeriali all’assetto in vigore da anni nella scuola. Lo sforzo è stato lasciato a metà e infatti molte scuole hanno fatto scegliere al buio ai ragazzi che provenivano dalle medie, perché l’accordo nei collegi docenti è molto difficile se si vanno a toccare posti di lavoro, posizioni, orari consolidatisi negli anni.

Il perché di questo tentativo restauratore è facile da individuare e va ben al di là del mantenimento dei livelli occupazionali: in sostanza la Scuola secondaria di 2° grado italiana non crede neppure in minima parte a quello che dicono l’Ocse e l’Unione Europea e cioè che uno dei sistemi scolastici più dissestati del mondo e che solo il segmento liceale può tendere all’eccellenza. Tra l’altro i risultati del Nord est soprattutto in campo scientifico sono ottimi e dunque esiste comunque un segmento di scuola italiana che rivaleggia con i Paesi alti delle rilevazioni Ocse. Il sistema scolastico secondario italiano non si sente sotto accusa, ma semmai in posizione accusatoria: verso la società lassista, verso la scuola dell’obbligo che produce analfabeti, verso il Miur che non comprende la qualità della scuola italiana, verso l’opinione pubblica che non riesce a comprendere la qualità della scuola secondaria italiana.

La Scuola secondaria di 2° grado italiana non si sente sotto accusa, non trova alcun motivo per essere riformata, non vuole modificare nulla. In realtà sentendosi segmento di eccellenza dovrebbe essere pronta a qualsiasi modifica e a qualsiasi sfida. Ma è difficile che chi pensa di essere perfetto sia disponibile a modificarsi, semmai chiedendo che venga modificata l’utenza. La Scuola secondaria di 2° grado italiana prescinde dal concetto di servizio all’utenza e continua a ritenersi struttura dispensatrice di saperi per chi vuole o riesce a coglierli.

A differenza di Kurt Russel la Scuola secondaria di 2° grado non è pronta, non desidera esserlo e non lo sarà. Cercherà ancora per molto di inserire il vecchio nel nuovo, cercherà di rinviare il rinviabile. Le Circolari del ministero in assenza di decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale sono illegittime, ma il Miur e il Governo sono decisi a far partire la “riforma” e dunque comunque produrranno atti per forzare i tempi e forse la mano. Serve a qualcosa cercare di ritardare tutto con qualche cavillo? Ovviamente non serve a nulla, se non a illudere che si possa tornare indietro, magari per una improvvisa crisi di Governo o per qualche altro accidente del genere.

Il problema è se la Scuola secondaria di 2° grado vada riformata o no: se la risposta è sì bisogna partire da quello che c’è (i decreti Gelmini), se la risposta è no allora bisogna farsi trovare pronti il meno possibile in modo da cercare di ritardare il ritardabile dimostrando che la “riforma” è nociva prima ancora che qualcuno l’abbia sperimentata. Come in tutti i sistemi d’eccellenza bisogna mantenere quello che è eccellente (una Scuola secondaria di 2° grado senza corsi base e solo con corsi sperimentali) e respingere quello che a priori non funziona. Grosso guaio qui da noi.

Sui Forum di Education 2.0 stiamo parlando della Riforma delle scuole superiori.

Stefano Stefanel

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