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Oggi facciamo Storia noi

Pubblicato il: 26/09/2012 11:57:58 -


La Storia greca è approfondita in chiave digitale, con una linea del tempo multimediale e un lavoro di gruppo strutturato e creativo - Un’esperienza presentata al 2° convegno di Education 2.0
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Nell’a.s 2010/11 la mia scuola, grazie al progetto Cl@ssi 2.0, ha potuto realizzare una classe davvero speciale in cui poter svolgere efficacemente una didattica nuova, laboratoriale, incentrata sulle competenze e supportata dall’uso delle nuove tecnologie. L’intento è stato quello di creare uno speciale ambiente di apprendimento in cui tutto, dalle pareti alle sedie alle dotazioni tecnologiche, contribuisse alla motivazione e al successo formativo dei nostri ragazzi. Ispirati dalla frequentazione con scuole europee all’avanguardia in questo senso (che abbiamo la fortuna di frequentare grazie a numerosi progetti europei) siamo partiti dall’ambiente fisico:
– aula grande e spaziosa con molte finestre e pareti colorate;
– tavoli e sedie colorati dotati di ruote per modificare l’assetto dell’aula a seconda delle esigenze didattiche;
– penisole con tavoli a mezzaluna per lavorare in gruppi separati;
– LIM di ultima generazione;
– quattro mini-LIM (computer con grande monitor touch), una per ogni postazione di gruppo;
– un netbook per ciascun ragazzo;
– cattedra con ruote disposta a margine dell’aula;
– tastiera e mouse wireless per la postazione docente che permette di lavorare sulla LIM da qualsiasi punto della classe;
– connessione internet wireless sempre disponibile.

L’unica “pecca” di tale meravigliosa aula è stato il fatto che quasi l’intero anno scolastico è trascorso tra progettazione e realizzazione prima che vi si potesse materialmente entrare; infatti, ne abbiamo davvero preso possesso solamente intorno al 20 Maggio scorso, trascorrendovi solo le ultime tre settimane di scuola. Pur avendo, quindi, pochissime ore a disposizione e tutto ancora da collaudare, siamo riusciti a sperimentare un nuovo modo di “fare Storia”. L’esperienza è stata, per ovvie ragioni, poco più che abbozzata e sarà raffinata e messa a regime nel nuovo anno, ma penso valga la pena condividerla lo stesso.
Ho proposto alla classe l’utilizzo di Dipity (www.dipity.com) per cominciare a cambiare prospettiva su di una disciplina che da sempre risulta loro assai poco gradita e priva di interesse. Avendo diviso i ragazzi in quattro gruppi da 5-6 persone, ho attribuito a ciascun gruppo una porzione di Storia greca da studiare e approfondire a partire dalla fine delle guerre persiane fino ai regni ellenistici. La base su cui studiare è stata il libro di testo ma ciascun gruppo era libero di approfondire il suo argomento compiendo ricerche in rete.

La consegna è stata quella di selezionare un ristretto numero di eventi storici rilevanti (non più di 10-12) per il periodo assegnato per i quali preparare:
1) un’immagine rappresentativa;
2) un riassunto esplicativo;
3) una localizzazione geografica precisa;
4) (facoltativo) un link a una risorsa trovata in rete ritenuta particolarmente significativa.
A questo punto ho provveduto io stessa a creare una linea del tempo dedicata all’argomento e ho insegnato ai ragazzi a creare un account personale su Dipity.

Successivamente ho invitato tutti a contribuire alla linea appena creata con i propri contributi. I ragazzi hanno rapidamente appreso la tecnica che consente di inserire su Dipity un nuovo evento, caricando la datazione, l’immagine relativa e tutto il resto. Il lavoro più impegnativo per loro è stato in primo luogo quello di selezionare gli eventi più importanti avendo per le mani periodi storici anche abbastanza ampi. Secondariamente, la preparazione del riassunto esplicativo ha richiesto la maggior parte del loro tempo e delle loro energie. Ricercare in rete immagini appropriate ed eventuali approfondimenti è probabilmente risultato più divertente e “leggero”. La cosa più bella è che tutti – davvero tutti – hanno potuto contribuire in modo personale. Potendo all’interno dei gruppi dividersi il lavoro nel modo che preferivano, è avvenuto spesso che i compiti siano stati suddivisi in base all’inclinazione dei singoli: una volta che tutti hanno studiato l’argomento a loro toccato in sorte, il più “scaltro” con le tecnologie ha gestito l’inserimento dei dati sulla linea del tempo; quelli dall’occhio più artistico si sono dati alla caccia di immagini suggestive per commentare i vari avvenimenti; i più capaci nella scrittura hanno elaborato il testo esplicativo da inserire a commento dell’evento…

Al termine di tutti gli inserimenti la linea del tempo è risultata completa e comprensibile da tutti e c’è stato un momento finale di condivisione durante il quale ciascun gruppo, aprendo e commentando la sua parte di linea del tempo alla LIM, ha potuto illustrare agli altri, in modo efficace anche se sintetico, il periodo storico esaminato. In questa fase collegiale si è potuto anche discutere l’effettiva rilevanza del singolo avvenimento attribuendo maggiore o minor risalto a ciascun inserimento (Dipity permette gradi di visualizzazione diversa, con icone più o meno grandi e posizionate ad altezze diverse…).

In conclusione, senza assistere ad alcuna lezione frontale, ogni studente si è reso protagonista dell’apprendimento proprio e altrui, sviluppando oltre a conoscenze prettamente disciplinari (inizio e fine della Guerra del Peloponneso) anche competenze di vario tipo: digitali, ovviamente, dovendo gestire sia la ricerca che l’inserimento di informazioni prevalentemente in ambiente virtuale; relazionali, dovendo lavorare in gruppo dividendosi i compiti in base alle caratteristiche del singolo individuo ma dovendo realizzare un prodotto unico; organizzative, dovendo autonomamente stabilire all’interno di ciascun gruppo le strategie migliori per il raggiungimento del compito assegnato.

La Storia – fatta da loro – è risultata quindi enormemente più interessante e io come docente ho “solamente” indicato loro la strada per compiere questa nuova esperienza rimanendo a loro disposizione per qualsiasi domanda, chiarimento, dubbio o problema tecnico (che pure ci sono stati!) ma lasciando che fossero loro a costruire le loro nuove conoscenze e a “fare” veramente una buona lezione a se stessi e tutti i compagni.

Silvia Mazzoni

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