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Alle richieste dei giovani, rispondiamo “oggi”

Pubblicato il: 31/01/2012 14:22:00 -


Pubblichiamo l’intervento che Raffaele Pileggi, rappresentante del personale Tecnico Amministrativo dell’Università “Alma Mater” di Bologna, ha tenuto il 30 gennaio scorso, durante la cerimonia d’inaugurazione dell'anno accademico e di conferimento della Laurea “Honoris Causa” al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Signor Presidente, Convenuti Tutti,
a nome del Personale Tecnico e Amministrativo, sono onorato di porgere il mio rispettoso saluto e di partecipare, così da vicino, alla solenne Inaugurazione dell’Anno Accademico del prestigioso Ateneo in cui lavoro.

Il mondo universitario e quello della ricerca stanno risentendo pesantemente della crisi economica in atto: gli investimenti si sono assottigliati sempre più, con il risultato, da tutti condiviso, che l’innovazione scientifica e tecnologica italiana (veri motori dello sviluppo nazionale) non hanno possibilità di competere adeguatamente in termini quantitativi con altri Paesi molto più lungimiranti.

Ci rimane la grande qualità, ma da sola non basta e, non a caso, si parla sempre più spesso di “fuga dei cervelli”. Tutti abbiamo sentito e condiviso le parole del nostro Presidente della Repubblica, che più volte si è espresso in tal senso. Purtroppo, le soluzioni trovate per porre rimedio al dissesto finanziario non hanno operato discrimine e l’imposizione dei sacrifici ci colpisce pesantemente.

Non è la solita giaculatoria immotivata, è la realtà! Risparmi sulla ricerca, risparmi sugli stipendi, uguale: economia bloccata. In questo contesto, la condizione del Personale Tecnico Amministrativo universitario è in progressivo impoverimento, sia economico, sia professionale. Crediamo che molte scelte contrattuali siano state sbagliate e che, nell’ambito dell’autonomia, si sarebbe potuto fare molto di più e molto diversamente.

Siamo il Pubblico Impiego e ne siamo fieri, siamo persone che lavorano e ne diamo prova quotidianamente. Alcuni esempi, le leggi che colpiscono la malattia, sono anticostituzionali e non si trova tra noi quel 25% di fannulloni che “qualcuno” ha stabilito a priori. Non crediamo nelle soluzioni tecniche del tagliare, dell’esportare fuori i servizi, dell’aumentare il numero di quei Lavoratori più deboli e precari. Le Università dovrebbero trovare efficaci soluzioni al loro interno e rispondere ai tagli indiscriminati con una diversa e oculata destinazione delle risorse, e con una moralizzazione che sia frutto di severe verifiche e controlli.

Norme che non condividiamo hanno segnato il nostro ambiente: la legge 240 del 2010 (detta “legge Gelmini”) ha limitato la partecipazione democratica negli organismi delle Università e convertito gli Atenei in strutture verticistiche e aziendali. Noi non siamo d’accordo e nel nostro Ateneo, nelle giuste sedi, abbiamo rimarcato che il dialogo, il coinvolgimento, la democrazia e la cooperazione sono le basi fondamentali della buona gestione.

Una figura è diventata emblematica su tutte: il Ricercatore a tempo determinato, e quindi precario, ricattabile, debole.

Signor Presidente, come si può pensare che un’IDEA di Ricerca possa durare un tempo determinato e lo stesso ideatore venire licenziato dopo alcuni anni? Quelle IDEE, quelle PERSONE, quella CAPACITÀ e quella COOPERAZIONE le ritroviamo nelle Componenti e nel ruolo dell’UNIVERSITÀ PUBBLICA. Quella UNIVERSITÀ libera nella Didattica e nella Ricerca dove gli Studenti, i Docenti, i Ricercatori, il Personale Tecnico Amministrativo quotidianamente collaborano gli uni con gli altri.

Ora, dobbiamo recuperare il dialogo tra Governo, Istituzioni e Parti Sociali. Soltanto con il confronto e lasciando da parte interessi corporativi e individuali, si potranno trovare soluzioni per investire nel futuro del nostro Paese. E questo potrà avvenire solo attraverso il rilancio della contrattazione e degli investimenti nell’Università.

Noi crediamo in tutto questo. Concludo con un invito a Tutti i presenti ad accrescere ulteriormente l’impegno a favore dei Giovani.

Signor Presidente, Convenuti Tutti, ai Giovani che ci chiedono non dobbiamo più dire “Domani”, ma dobbiamo rispondere “Oggi”.

PER APPROFONDIRE:
Il testo integrale della lectio magistralis pronunciata ieri da Giorgio Napolitano in occasione della cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa.

Raffaele Pileggi

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